Da visitare a Gallipoli

I luoghi più belli del Salento vi aspettano per una vacanza indimenticabile. Gallipoli è il luogo ideale dove soggiornare e dedicarsi, oltre che al turismo balneare, alla scoperta del Salento, terra ricca di tesori artistici e naturali, occasioni di svago e di conoscenza.

L’antica fontana di Gallipoli è un monumento noto oltreché per la bellezza, anche per le complesse vicende storico-artistiche che intorno ad essa ruotano. L’affascinante opera che oggi si ammira, è il frutto di più interventi che ne hanno modificato il primitivo aspetto aggiungendo alla facciata più antica esposta a sud, una controfacciata di epoca settecentesca.
Dove: Piazza Aldo Moro

Il Ponte, venne costruito intorno al 1600, prima di tale data la città di Gallipoli, che era solo un’isoletta, era collegata alla terrà ferma da un piccolo lembo di terra, e a causa dei ripetuti assalti alla città da parte di pirati e briganti, venne distrutto l’istmo, ed al suo posto venne costruito un ponte in muratura, formato da 12 archi, che nella parte finale, montava un ponte levatoio in legno il quale permetteva una maggiore difesa della città. Durante il corso dei secoli, il ponte ha subito delle modifiche, come 1′ eliminazione del ponte levatoio in legno, e la costruzione di una strada parallela al ponte, per consentire il collegamento del porto con la terra ferma.

La parte estrema della regione, la penisola salentina, è stata per secoli un territorio di frontiera: così protesa verso il mare, così esposta alle dominazioni, così ambita per la sua posizione geografica, ma altrettanto aperta ad accogliere e ad assimilare nuove culture. Qui le vicende storiche hanno influito anche sull’assetto del tessuto insediativo, che ha sempre dovuto fare i conti con le necessità di difesa e con l’urgenza di sbarrare la strada ai numerosi assalitori. Bizantini, Svevi, Arabi, Normanni, Angioini, Aragonesi: i potenti che calcarono il suolo pugliese si occuparono con interesse ed energia di costruzioni difensive, visto che erano indispensabili per controllare una fascia lambita dalle acque (lunga quasi quanto l’Olanda) e distante dalle grandi città fortificate più a nord. La più efficace difesa degli agglomerati urbani contro gli attacchi dei nemici consisteva nell’erigere una possente cinta muraria di elevata altezza, tale da consentire all’interno di colpire i nemici ed impedire che le armate avversarie potessero penetrare nella città. Fu nel settimo secolo che la città divenne oggetto di una cospicua fortificazione, quando i Bizantini persero Brindisi, Taranto ed Otranto e si videro costretti a rifugiarsi e a difendersi proprio a Gallipoli. Il castello si erge a sud dell’imboccatura del ponte seicentesco che unisce alla terraferma Gallipoli, ha pianta quadrilatera rinforzata da torrioni agli spigoli, dei quali uno ennagonale, e tre circolari. Si deduce, che il torrione ennagonale, possedendo proporzioni geometriche di base e volume quasi quadruple rispetto a ciascuna delle torri circolari, non poteva essere stato edificato insieme agli altri, esso risulta infatti più antico. I nove lati del torrione ennagonale esposti all’esterno sono tutti disuguali tra loro, alcuni con forte differenze. La costruzione del torrione ennagonale può risalire alla fine del IX secolo, durante la ristrutturazione di Gallipoli a fini strategici compiuta dai Bizantini. Sempre per ragioni difensive nel corso dei cinquecento all’antica struttura del castello di Gallipoli edificato a ridosso dell’ingresso in città per controllarne l’accesso, verrà affiancato un bastione a se stante, di pianta circolare atto a proteggere in maniera più efficace la città dagli attacchi provenienti dal mare. Tale bastione oggi denominato “Rivellino” era leggermente più basso delle torri del Castello Angioino, e dotato in cima di diversi strumenti di difesa, catapulte e cannoni. L’edificio era accessibile attraverso un ponte levatoio che è presente ancora oggi. Attualmente il Rivellino viene adibito durante il periodo estivo a Cinema.

Il Teatro Comunale di Gallipoli è stato costruito a proprie spese, come teatro di pianta, nel 1825 dal nobile Bonaventura Balsamo, che lo intitolò “Teatro del Giglio” in omaggio al casato borbonico. E’ sito su un’area di pertinenza di Palazzo Balsamo, sul principale asse viario della città. A seguito del tracollo economico della famiglia Balsamo, il teatro fu acquisito nel 1874 dal Comune che affidò il progetto di restauro all’ingegnere Oronzo Bernardini di Lecce. L’interno fu completamente rinnovato: fu data particolare attenzione all’arredamento e alle decorazioni; i prospetti dei palchi furono arricchiti di stucchi dorati e i palchetti completamente tapezzati in damasco. I lavori di intaglio furono affidati ai gallipolini Salvatore Buccarella, Luigi Epifani e Francesco Nocera mentre le dorature furono affidate al napoletano Tuvolo e le decorazioni pittoriche al bravissimo Melchiorre Zalardi. Nel 1879 il Teatro fu intitolato a Giuseppe Garibaldi. Di recente l’immobile è stato completamente restaurato.

Dove: Via Garibaldi

La Biblioteca di Gallipoli è una delle Biblioteche pubbliche più antiche del territorio salentino per la provenienza, per la varietà, la datazione dei volumi rari e di pregio nonché per la peculiarità d’origine del suo contenitore (ex Oratorio dei nobili del XVIII secolo). Nel 1823 il canonico e decano capitolare Carmine Fontò (1754 -1825) mediante un pubblico atto volle donare la sua biblioteca, ricca di circa tremila volumi, alla città ionica che aveva alle spalle una più che millenaria tradizione culturale. Un’altra consistente donazione è stata poi quella fatta da Bartolomeo Ravenna (1761 – 1826), la cui biblioteca privata era costituita da opere storiche, scientifiche, letterarie ed artistiche. La Biblioteca Comunale è un importante punto di riferimento per la conoscenza della cultura salentina oltre che sede di un vasto patrimonio librario. Promuove numerose iniziative culturali: cicli di conferenze, presentazioni di volumi, convegni e mostre.

Dove: Via S. Angelo

La cattedrale di S. Agata, costruita dal 1629 al 1696, nel punto più alto dell’isola, lungo il principale asse viario, è il monumento più rappresentativo del barocco gallipolino. Realizzata in carparo, presenta nicchie classicheggianti occupate dalle statue di San Sebastiano e San Fausto, compatroni della città e sopra il portale di Sant’Agata. L’interno, a croce latina si presenta, a tre navate scandite da colonne doriche. La pittura riveste un ruolo importante sia con le grandi tele del pittore Giovanni Andrea Coppola (1597-1659) sia con le tele del pittore giordanesco Nicola Malinconico (1663-1727) di cui in controfacciata la Cacciata dei mercanti dal Tempio. Di notevole rilevanza sono inoltre l’altare maggiore in preziosi marmi policromi e il coro ligneo e il pulpito intagliati di Giorgio Aver.

Dove: Piazza Duomo

Nel passato Gallipoli fu interessata da un vastissimo commercio di olio lampante (olio da illuminazione), prodotto in frantoi situati nelle viscere del Centro Storico della città. Tale olio, di ottima qualità, fu richiesto in molti Paesi d’Europa e rese Gallipoli florida ed attivissima nei commerci dal Seicento alla metà dell’Ottocento. Nel borgo antico furono scavate circa 35 di queste antichissime fabbriche di combustibile. Al giorno d’oggi, nelle fondamenta di Palazzo Granafei, se ne può visitare un grandioso esempio. Lascia senza parole la visita ai circa 200 mq sotterranei, dove sono ancora presenti le originali attrezzature e le sale deputate al deposito di olive, a stalla per gli animali e a ricovero per i lavoratori, gli antichi frantoiani.

Dove: Via Antonietta De Pace

Il Museo Civico di Gallipoli, costruito nel 1899, non ha una propria sua specificità, ma ha un po’ di tutto, dallo scheletro di una balenottera lungo 20m pescato a Gallipoli nel 1894 nella tonnara dei Franco, ai macabri feti di animali e bambini abortiti e conservati sotto vetro, armi, monete, pietre sia minerarie che da cava, molluschi terrestri e marini provenienti da tutto il mondo, coralli rossi e neri, esemplari anche di pesci e crostacei, una collezione di coleotteri, un teschio di gibbone bruno, uccelli e piccoli quadrupedi, denti di elefante, rinoceronti e resti di rettili. La seconda sezione è la più importante del museo perché vi ritroviamo i segni di quell’arte mirabile che raggiunse il suo apice nella Magna Grecia, di cui Gallipoli faceva parte a buon diritto. Tanti pezzi di corredi funerari, trozzelle e due sarcofagi di età messapica, uno di essi, monolitico, molto raro. Altri settori del Museo accolgono un’elegante anfora del fine ‘700, decorata con la rappresentazione della decorazione di epoca romana.

Dove: Via Antonietta De Pace, 108

La chiesa, affacciata sulla Riviera Cristoforo Colombo, fu edificata nel 1664 quale oratorio della corporazione degli scaricatori di porto al tempo del vescovo spagnolo Giovanni Montoja de Cardona. La facciata, ad intonaco, è delimitata lateralmente da due lesene di carparo a vista , al centro tre riquadri decorativi in maiolica raffiguranti la Madonna della Purità, San Giuseppe e San Francesco d’Assisi risalenti al XIX secolo. L’interno, a navata unica è totalmente rivestito da dipinti. Sulle pareti laterali sono addossati gli stalli lignei preziosamente decorati. Il pavimento è in mattonelle maiolicate. La chiesa dopo quattro anni di lavori di restauro, iniziati nel 2005, è stata riaperta alla fruizione i129 maggio 2009.

Dove: Riviera Cristoforo Colombo

Eretto tra il 1752-56 e fondato dal Vescovo Serafino Branconi. Attualmente è inagibile ma nel secolo scorso vi si tenevano dei corsi di formazione spirituale. Palazzo Balsamo. Conserva ancora i tratti delle antiche costruzioni, con il portale di epoca catalano¬durazzesco. Torre dell’Orologio. Ricostruita tra il 1704-13, nel 1746 accolse l’orologio costruito dal napoletano Francesco Barletta. Composto da un campaniletto a vela dove furono collocate due campane realizzate dai bronzisti del posto. In cima si trova lo stemma borbonico e della città. Palazzo Pirelli. Situato vicino la Cattedrale, ristrutturato in stile barocco. Di grande importanza il portale-balcone costruito successivamente. Palazzo Episcopale. In questo edificio si trova il Museo Episcopale nel quale sono conservati due testi epigrafici su marmo: uno romano e l’altro greco.

Per la sua posizione, ad ovest del tacco della Puglia, Gallipoli offre infuocati tramonti per tutti gli appassionati che sia dai lidi sabbiosi sia dai bastioni della città vecchia, potranno ammirare il sole perdersi nelle limpide acque dello Ionio in un tripudio di colori.

Un’appassionata guida turistica, cortese e preparata vi introdurrà nella storia e nelle bellezze del borgo antico di Gallipoli con una passeggiata che partendo dalla Antica Fontana, all’inizio del Ponte Seicentesco, vi farà conoscere i vicoli, i monumenti ed i Palazzi più caratteristici.
Per prenotazioni ed informazioni: Francesca 349 5743456